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Come si legge la poesia a 13 anni?


Tempo fa, ho scritto un post su una poesia di Gabriele D'Annunzio letta da Roberto Herlitzka.

E va bene che la poesia in questione non è una delle tante, ma LA poesia per eccellenza, quella che ci fa vivere un giorno di pioggia come se fosse una storia mitologica.

E va bene che il poeta è Il Vate, quello che scolpisce e cesella parole e silenzi.

Ma c'è da dire che anche Roberto Herlitzka è l'attore che ha scritto il suo nome nella storia del teatro.

Per queste ragioni, questi tre ingredienti creano le premesse per un'attività didattica veramente interessante.

E come sempre do un consiglio. La poesia non la si ascolta in un momento qualsiasi della giornata. Meglio aspettare la sera, accomodarsi sulla poltrona preferita con le cuffie alle orecchie, chiudere gli occhi e farsi trasportare dalla voce, dalle parole, dai silenzi.

Vocali, consonanti e sospiri diventano uno spartito a cui abbandonarsi per farsi dondolare.

Quest'anno uno studente ha lasciato il segno, perché è tornato in classe e nella sua lettura ho riconosciuto il ritmo dell'ascolto. E questo è il risultato.


Il video non è perfetto, ma per chi vive di scuola la perfezione non è l'obiettivo.

Ci sono fruscii, vocali troppo aperte e pause frettolose. Ma non importa. Si sente ed è evidente il gusto della parola. Di chi comincia, in quest'età precoce ad assaporare la lettura.

Come legge uno studente a 13 anni? Come un attore a 80, con il cuore al posto degli occhi.


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