Prendete un manipolo di adolescenti e cominciate a parlare di amore e innamoramento e il gioco è fatto.
Sarà facile notare gli occhietti che brillano, l'attenzione che si accende, le discussioni che si infiammano. Ogni insegnante di Lettere ha sperimentato questa situazione, perché a tutti prima o poi è capitato di leggere, a questa platea cosi esigente, una poesia d'amore o una storia sentimentale.
Quest'anno, nella mia classe terza, il tema ha preso una piega particolare... siamo finiti a parlare di rapporti d'amore e di violenza.
Dopo aver trattato l'argomento con varie letture sull'antologia, ho diviso la classe in piccoli gruppi che hanno dovuto riflettere autonomamente su alcuni aspetti attraverso schede e brani specifici e in particolare:
1. come la violenza sulle donne è trattata nella cultura;
2. come un uomo deve trattare una donna;
3. come possiamo educare uomini migliori.
In questo periodo dell'anno, la mia collega di scienze, la prof.ssa Pina Gabriele, nella sua disciplina, ha invece trattato le figure delle donne nella scienza. Dalle sue lezioni è nato un cartellone (rigorosamente rosa) con le immagini delle scienziate, le loro vite, le frasi celebri.
Ci siamo così ritrovate con un po' di cartelloni e un gruppo di allievi motivati ad approfondire.
Il cartellone è un oggetto un po' fuori moda nella scuola, sa di antico rispetto all'uso del digitale eppure presenta degli innegabili punti positivi:
#1. è aggregante
Favorisce il lavoro di gruppo e la condivisione. Infatti è facile vedere gruppi di ragazzi intorno a un tavolo a lavorare su uno stesso cartellone, mentre il digitale, di solito, separa. In un'aula di informatica ognuno ha il suo pc. Si lavora magari a uno stesso progetto ma su dispositivi diversi.
#2. favorisce la manualità
Forbici, fogli, colori, colla: tutte cose di cui i prof moderni tendono a dimenticarsi un po' e invece i ragazzi alla fine apprezzano molto.
#3. restano sempre visibili
Dopo un lavoro di questo gruppo, le nostre aule diventano più belle e colorate. Solitamente un cartellone finisce la sua carriera sul muro dell'aula a ricordare un lavoro svolto.
Ecco allora l'idea in più: creare una mostra con un'attività multidisciplinare. Insieme alla docente di sostegno, Norma Salvati, docente anche di francese, aggiungiamo la lettura di una poesia di Prevert. Un alunno interpreterà il testo a memoria, curando dizione e pause, e un altro leggerà la stessa poesia in lingua originale, avendo cura della pronuncia.
Una mostra che si rispetti ha, però, bisogno di visitatori e noi li troviamo negli allievi di seconda media.
L'attività ha registrato un grande successo. Tutti in biblioteca, prof e studenti divisi in gruppi per organizzare l'allestimento del proprio cartellone da illustrare agli studenti più piccoli. Il successo lo si registra vedendo i ragazzi di terza impegnati a dare il meglio e quelli di seconda che ascoltano con religioso silenzio.
Un'attività del genere è un compito di realtà che dà la possibilità di osservare tutte le competenze (qui trovi una scheda di osservazione).
Inoltre, ha aggregato i giovani studenti e, per una volta, anche noi docenti, che abbiamo collaborato e lavorato in team. Ed è questo forse il risultato meno scontato.
di E.M. in AreaDocenti
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