Questo non è uno di quei post scritti dalla professoressa. No, questo è scritto da me, Alessio, un suo alunno di 3° C!
Insieme con alcuni miei compagni, ho creato un lapbook, che mi ha spinto a svolgere una lunga ma interessante ricerca.
È così che ho scoperto che la fantascienza nel cinema inizia con il francese Georgies Melies che punta a meravigliare il pubblico con film pieni di trucchi ed effetti speciali.
È proprio lui a far passare i film dal genere documentaristico dei fratelli Lumière a quello della fiction. La sua prima pellicola di fantascienza è Le voyage dans la Lune, ispirato ai libri di Verne e Wells.
Dagli anni Venti anche i tedeschi girano storie fantascientifiche per articolare un discorso politico e sopratutto critico sulla società tedesca. Tra questi, il più importante è senza ombra di dubbio Metropolis di Fritz Lang girato nel 1926.
In seguito negli anni '50 anche negli USA, i registi cominciano a raccontare storie di fantascienza, anche se a causa degli idealismi conservatori non vi sono molti film. Tra le pellicole più particolari, voglio ricordare Forbidden Planet (tradotto in italiano Il pianeta proibito ispirato alla TEMPESTA di Sheakspeare.
Negli anni '70, vi è invece un cinema più intelletuale e, per questo, la fantascienza è usata per discorsi di carattere esistenziale e filosofico.
Per esempio in Fahreneit 451, il regista francese, F. Truffaut, descrive un'epoca futura in cui viene dato l'ordine di bruciare tutti i libri. Di nuovo la fantascienza guarda la politica e la critica, mostrando un possibile futuro cupo, da incubo. L'utopia lascia il passo alla distopia.
Un altro periodo d‘oro sono gli anni '80. In questi anni, con la Guerra Fredda, nasce un nuovo genere, quello del catastrofico-fantascientifico.
Alla fine degli anni '90 arriva Matrix che fa esplorare il cyberpunk.
Nel XXI secolo il mondo è plasmato dalle guerre in MedioOriente e dalla crisi economica nel 2007. Così nascono film come Iron Man (del 2008), Hunger Games (del 2012) e Avatar che James Cameron gira nel 2010.
Tutte queste cose e molte altre le ho scoperte costruendo un lapbook.
Ho compreso che il lapbook aiuta molto gli studenti a sviluppare l'im-maginazione e sete di conoscenza. Ed è così che ho passato molto tempo a progettare, ritagliare e incollare i miei pezzetti di ricerca. E questo è il risultato.
di Alessio Cantagallo in TerzaMedia
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