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DANTEDì... DIGITALE

Chi l'avrebbe detto che nel 2020 Dante avrebbe avuto la sua prima celebrazione e per giunta digitale.


Ma andiamo con ordine.

1. Cos'è il dantedì?

Il Dantedì è un giorno dedicato allo scrittore fiorentino ed è nato per rimediare a una ferita aperta: mancava infatti una data per celebrare uno dei più grandi scrittori italiani, anzi forse il più grande.

2. Perché stata scelta questa data?

La data di nascita del sommo poeta non è certa, sembra incredibile ma è così. È già un mezzo miracolo che abbiamo ricostruito l’anno (1265). L’unica notizia che abbiamo ce la dà Dante stesso nel Paradiso e si limita a dirci che è nato sotto il segno dei gemelli. Di più non sappiamo.

La data di morte, invece, sì la sappiamo precisa (la notte del 13 settembre del 1321), ma pareva brutto ricordarlo e venerarlo nel giorno della sua scomparsa.

È stato scelto allora il giorno plausibile dell’inizio della sua discesa all’inferno.

Tante erano le attività previste per questa data.

Avevo deciso, per esempio, un paio di mesi fa di creare un evento nella mia scuola.

Avevo infatti scoperto tempo fa che un mio compagno di studi ha scritto un libro, anzi una graphic novel. Cristiano Zuccarini, oggi, è un professore di Liceo, ma da sempre è un grande appassionato, studioso e più in generale un amatore del sommo poeta. Ha pubblicato "L'inferno di Dante - Graphic Novel" con il disegnatore Ernesto Carbonetti, edito da "Il viandante".

Un paio di mesi fa, dicevamo, avevo preso accordi per creare un incontro con le mie due classi di seconda media.

Per questa ragione oltre a leggere il libro di testo, come sempre facciamo, avevo portato il suo libro in classe, lo avevo fatto sfogliare, avevo chiesto di copiare qualche disegno e soprattutto avevamo iniziato a ragionare su alcune illustrazioni.

Il disegno di Benedetta e il fumetto

Tutto stravolto dopo i recenti eventi.

Ma a un certo punto ho pensato: “perché non incontrarci lo stesso?”

La scuola a distanza ci sta costringendo a rivisitare i contenuti e i modi delle nostre “lezioni” (se è ancora lecito usare questa parola). Niente è più uguale.

Ma la scuola digitale ci dà anche l'occasione di fare la stessa cosa con un mezzo diverso e allora perché non approfittare. Io e la prof. Ssa Patrizia Monetti (l'omonimia non è frutto di una coincidenza, ma la conseguenza di un legame tra sorelle) lo abbiamo incontrato attraverso Google meet e abbiamo fatto una chiacchierata, che poi abbiamo postato nelle nostre classi virtuali con una questionario di ascolto e di avvio alla lettura del Canto dedicato a Ulisse. Episodio al quale ci eravamo fermati alla fine di febbraio.

In conclusione, abbiamo chiesto a Zuccarini perché studiare questo autore così lontano e così complesso per i ragazzi.

Ci ha risposto che l'opera dello scrittore fiorentino è importante. Importante come respirare.


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