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Animali da paura!

Nel 1983 Micheal Jackson pubblica Thriller, che ancora oggi mantiene un primato: è il disco più venduto nella storia della musica.

Ma il pezzo ha anche un altro primato. Esce, infatti, accompagnato da un videoclip da paura (nel senso letterale del termine)!

Nello stesso periodo in cui sta per uscire la canzone, Michael Jackson è a Londra e vede un film di John Landis: si innamora del suo stile e decide di girare il video con lui. Numerosi sono gli ostacoli che incontra il cantante. L’etichetta discografica, infatti, non crede nel progetto, ma lui sì, e decide di produrre da solo il videoclip.

In questo modo Micheal Jackson cambia la storia della musica e fa la storia dei videoclip. Prima di allora i video musicali, infatti, erano solo dei semplici collage che accompagnavano la musica. Thriller invece ha una vera trama e ha un successo senza precedenti.


La storia del video inizia, in un'ambientazione anni cinquanta, con un ragazzo (Michael Jackson), che si trasforma in un orribile lupo mannaro.

In realtà la scena si rivela un film dell’horror a cui stanno assistendo Michael Jackson e la sua fidanzata, che spaventata vuole uscire dal cinema.

Non sa, poverina, che il vero orrore l'aspetta fuori!


Edgar Allan Poe

La storia della Letteratura cambia invece con Edgar Allan Poe.

Il corvo è la poesia principale di una raccolta dello scrittore americano pubblicata nel 1845 sul New York Evening.

Famoso per la sua musicalità e l'atmosfera sovrannaturale, Il corvo narra la cupa vicenda di un uomo sofferente per la scomparsa della sua donna amata. A mezzanotte il protagonista riceve la visita di un corvo, che non farà altro che ripetere monotonamente "Nevermore" (Mai più).

Il testo, attraverso un uso sapiente del linguaggio poetico, è costruito su un doppio binario: le ripetizioni linguistiche e di struttura creano un senso di stabilità, mentre il significato delle parole produce un aumento progressivo di tensione.

La poesia, come altri lavori di Poe, ad esempio Il gatto nero e Il cuore rivelatore, è uno studio di colpa o perversione.

Benché in queste storie si racconti sempre di narratori che hanno ucciso qualcuno, in Il Corvo si dice solo che il narratore ha perso il suo amore.

In che modo Lenore è stata persa non ci è dato saperlo, ma il narratore è diviso tra il desiderio di dimenticare e il desiderio di ricordare.

Nel testo molte sono le immagini disturbanti: il narratore, sebbene sappia cosa l'uccello risponderà ai suoi quesiti, continua a porre delle domande e ciò accresce la sua angoscia. E con quella del narratore anche quella del lettore!

Alla fine, resta una domanda: il corvo di Poe è un’allucinazione o un fatto reale?


Hitchckoock sul set "Gli uccelli"

La storia del cinema è piena di film dell’horror famosi, poichè il genere horror è molto amato anche dai più giovani.

Il grande schermo pullula di clown assassini, orche cattive, squali famellici.

François Truffaut, (in un famoso saggio di cui abbiamo già parlato in un post precedente) scrisse più o meno così: facile far paura usando predatori e personaggi malvagi, ma nella storia del cinema un grande regista ha spaventato il pubblico di mezzo mondo mettendo in scena solo degli uccellini.

Chi è? Alfred Hitchock naturalmente, che non a caso è ricordato come il maestro del brivido.


In uno dei suoi film più famosi Gli Uccelli (The birds, 1963), gli abitanti di un piccolo paese sono spaventati dagli attacchi di alcuni gabbiani. Come si può aver paura dei gabbiani?

Nel massimo della tensione, verso la fine del film, in un salotto in un momento apparentemente tranquillo, i protagonisti stanno prendendo il the.

Stacco su un pettirosso entrato chissà da dove. Stacco e primo piano sul viso preoccupato della protagonista.

Stacco successivo: mille uccellini entrano dal caminetto riempendo la stanza.

Dopo la proiezione del film, per nessuno un pettirosso sarà più solo un pettirosso.



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