La fantastica signora Maisel è una serie tv che racconta...
...la comicità. La signora Maisel, è una Woody Allen in gonnella che ci mostra quanto sia bello far ridere fino a quando non si tocca la sensibilità di nessuno. Basta una frase fuori posto per finire in prigione, allontanare i genitori e perdere il lavoro. E nella mentalità americana è proprio questo l'ordine di gravità.
...l'emancipazione. Midge, come tutti chiamano la signora Maisel, decide di lavorare e nel suo mondo borghese e conformista è un atto rivoluzionario. Gli inizi della nuova vita non sono affatto facili, perché è di religione ebraica, ha figli e soprattutto è donna. Sempre in quest'ordine di gravità.
Ma c'è un altro tassello da aggiungere a questo quadro.
...il cinema. Tante le citazioni, eccone 5.
1) Partiamo da lei.
La fantastica signora Maisel si ispira a La donna che visse due volte (film del 1958). Anche Midge, infatti, ha due vite: una da bionda e una da bruna, una da sposata e dedita al marito Joel e una libera incentrata sulla sua carriera. Una nella quale passa il tempo in casa a truccarsi affinché il suo sposo non la veda per quella che è, e una nella quale respinge i travestimenti proposti dagli impresari presentandosi sul palco così come è.
Inoltre Kim Novak viene esplicitamente citata quando Midge la vede al casinò.
Se non vi ho ancora convinto (veramente non ci sono ancora riuscita?), guardate che locandina c'è nell'ufficio di Joel.
2) Passiamo alla mamma di Midge che in un episodio vediamo in compagnia del fratello. I vestiti da cowboy e le torri di trivellazione ricordano Elizabeth Taylor e Rock Hudson nel film del 1956, Il gigante.
3) Poi c'è Susy, la manager, che si rende protagonista di una gara di macchine tanto simile a quella di Gioventù bruciata (film del 1955). Di nuovo spetta a Midge l'onore di citare il riferimento della scena: Natalie Wood.
4) Arriaviamo ai luoghi. Nella seconda stagione c'è un lungo capitolo dedicato alle vacanze a Catskills, che è lo stesso luogo in cui è ambientato Dirty dancing, un film cult che racconta l'estate del 1963.
5) Infine, l'ultima scena. La signora Maisel e la sua agente sono sulla pista di un aeroporto in una notte buia e tempestosa. Non fa niente se non siamo a Casablanca, se non c'è Bogart e che le parti sono un po' invertite. Ciò che importa è che la signora Maisel ricorda Ingrid Bergman e come lei piange disperata.
Le citazioni potrebbero continuare, perché la metropolitana sembra quella dei Guerrieri della notte e la piscina ricorda invece i film con Esther Williams.
La fantastica signora Maisel è ambientata tra gli anni '50 e '60 e racconta quegli anni attraverso i film di quel momento. È quindi una serie tv che ricostruisce molto bene la storia delle donne, di un'epoca e di un'intera stagione cinematografica. Non so se sia proprio questo l’ordine dei livelli di lettura, ma che dire Midge, sei proprio fantastica!
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