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"Paura della paura"? In un cortometraggio due giovani promesse la raccontano così

Paura della paura è il primo cortometraggio di alcuni giovani piemontesi amici tra loro.

L'idea nasce a Christian Carere, che in un momento difficile della sua vita ha voluto esternare i suoi sentimenti e con l'aiuto di Rino Patti ha scritto un monologo sulla paura. Poi sono arrivati Luca Vigna Lasina e Paride d'Angelo a dare immagini e musica al testo.

Ne è nato un cortometraggio che scandaglia i sentimenti di un giovane nell'intimità del suo animo.

Per questa occasione incontro Luca e Christian. In lontananza, con i nuovi mezzi di meet, loro in Piemonte e io in Abruzzo e scambiamo quattro chiacchiere sul loro cortometraggio.


Il vostro video è dedicato alla paura. Come mai avete scelto questo tema?

Christian: Si è vero, nel cortometraggio facciamo riferimento a delle paure, alcune sono ben precise e definite altre meno. Abbiamo deciso di parlare della paura perché è un tema che sentiamo molto. Siamo in un periodo complesso e, per esempio, molti giovani soffrono per il body shaming e si stanno diffondendo molte paure legate alla diffusione dei social.


Luca, tu sei il regista di questo cortometraggio in cui emerge uno studio e una ricerca visiva. Tecnicamente, come sono avvenute le riprese?

Luca: Ho curato io tutte le riprese. Ho utilizzato un drone, che ho imparato a usare proprio per girare questo cortometraggio.


Prima di iniziare a girare in che modo vi siete preparati?

Luca: Abbiamo avuto una settimana di preparazione.

Ascoltando il monologo, mi sono immaginato tutto. Poi però ho scritto su carta le mie idee e infine ho cercato la location.


Parliamo infatti della Location. La voce narrante nel video a un certo punto dice:

"Quincinetto è la salvezza,

la montagna non mi piace, ma è l'unica che mi dà pace.

La città mi turba e il mare è lontano".

Quindi si percepisce che per voi c'è un legame con il territorio, ma questo paese non si vede per niente, perché il cortometraggio è tutto basato sul rapporto con la Natura.

Christian: La chiave del video è che ognuno di noi deve aggrapparsi a qualcosa, trovare una salvezza e per me la mia salvezza è Quincinetto, il posto in cui sono nato. Quincinetto è una chiave romantica per scoprire una strada che possa condurci alla salvezza. Tuttavia abbiamo deciso volutamente di non inserire scorci della città, per non dare troppi elementi concreti.


Interessante questo concetto e si nota inoltre che la scelta dell'ambientazione è stata ben studiata, perché non ci sono i soliti luoghi della natura: c'è un tunnel, ci sono ruderi... come li avete trovati?

Luca: Li avevamo già in mente, perché sono i luoghi dell'infanzia.

Sono state scelte maturate spontaneamente.


Anche se il paese non si vede, il vostro è un lavoro molto legato al territorio anche a livello linguistico, perché "paura della paura" è un detto della vostra zona, giusto?

Christian: Sì, infatti è un frase che in dialetto piemontese si usa quando qualcuno si trova di fronte a un ostacolo. Abbiamo deciso di riprendere questo detto e di usarlo come un grido da cui far partire la storia.


La colonna sonora, curata da Rino Patti, è bellissima, ma nella parte finale si sente un cambio di passo quando entrano in gioco i rumori della realtà. Indicano forse che c'è speranza?

Christian: Assolutamente sì.

Insieme a Rino (Rino Patti ndr) abbiamo cercato di descrivere la paura di definirne i contorni... ma poi anche la frase finale, quell'"abbiate coraggio" anche a livello di scrittura è un po' l'antitesi che si deve sentire tra quell'elenco di paure che rendono negativo il momento precedente e poi c'è quella frase che crea un distacco che segna a livello tecnico un cambio totale.

La speranza c'è, ma bisogna trovare una chiave.


Infatti c'è la frase iniziale in esergo che dice: "La vita è una partita a scacchi, ma non tutti sanno giocare". Si intende che ai giocatori è richiesto trovare una chiave?

Christian: Sì, esatto.


Perché la scelta del B/N?

Luca: I colori a parer mio trasmettono molte emozioni.

Abbiamo scelto il B/N perché volevamo che lo spettatore concentrasse tutte le emozioni sulla paura e l'ansia che volevo fossero completamente protagoniste della storia.

Christian: Vorrei aggiungere che abbiamo scelto il B/N perché ci piaceva che questa storia non si collegasse solo al 2020, ma si potesse collocare in qualsiasi età.

Ci ha guidato un po' lo stesso principio che abbiamo seguito quando abbiamo deciso di non inserire scorci delle strade del paese.


Ho sbirciato le vostre biografie. Luca, fai veramente tante cose e mi sembra anche molto bene. Sei alla ricerca della tua strada?

Luca: A me piace fare musica ma anche video. Vorrei portare avanti entrambe le mie passioni e poi vedere in che cosa sfociano. Oppure mischiare musica o video. Ecco forse fare un video musicale... Ma sono aperto a tutte le possibilità.


Christian, ho notato che tu sei studente di una scuola che mi sembra bellissima perchè adatta a chi ama il mondo della recitazione: il liceo "Germana Erba" di Torino. Come ti trovi in questa scuola così particolare.

Christian: Benissimo. Innanzitutto perché è un ambiente molto stimolante, diverso dalle altre scuole perché ci sono materie come recitazione, danza moderna e classica, canto... Poi mi piace per il rapporto che si è istaurato con gli insegnanti.

È, tuttavia, una scuola molto dura, ma allo stesso tempo molto appagante.


Ed è qui che è nato il tuo amore per la scrittura?

Christian: In realtà no. L'amore per la scrittura ce l'ho da sempre. Prima scrivevo più in poesia, ora mi sento molto più libero con il genere della prosa.


Come ve la cavate con la DAD in questo momento così particolare in una scuola in cui mi sembra che il corpo, la relazione con gli altri, il lavoro di gruppo siano molto importanti?

Christian: Probabilmente tutti gli studenti stanno risentendo di questa situazione. Nonostante ci piacciano tantissimo le materie che studiamo, ci ritroviamo a stare davanti allo schermo tante ore ed è molto pesante.

Allo stesso tempo ci adeguiamo con quel poco che abbiamo.


Quale sarà il vostro prossimo progetto?

Luca: Stiamo lavorando ad altri progetti. Sicuramente tratteremo un'altra tematica sensibile. Siamo rimasti colpiti dal successo di questo primo cortometraggio, quindi vorremmo andare avanti.


Ragazzi, vi terrò d'occhio perché sono sicura che di voi ne sentiremo ancora parlare.

Siete agli inizi, la strada è lunga ma voi... non abbiate paura!


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