8 maggio, Teatro Marrucino di Chieti.
È di scena, dopo numerose repliche romane, Il sogno di una vita, spettacolo ideato e diretto da Alessandro Prete con un cast di giovani attori in parte provenienti dal suo laboratorio permanente.
L’opera arriva come il naturale epilogo di due precedenti percorsi teatrali del regista, che fusi insieme completano la storia di 5 orfani che passano la loro ultima notte in un orfanotrofio prima della loro nuova vita e, tempo dopo, sulla soglia dei trent’anni, si ritrovano ormai cresciuti a fare i conti con un tragico evento.
Perché prima o poi capita a tutti di vivere un momento dopo il quale tutto cambia.
Perché ci sono notti che segnano un cambiamento drastico ed eventi che richiedono un confronto onesto con la nostra parte più intima.
Soffermandosi sul limite di questi momenti irreversibili, i due atti di un Sogno di una vita trascinano i protagonisti e lo spettatore verso un’eludibile domanda: riusciamo a dirci la verità?
A esplorare la loro #nudaverità troviamo sul palco: Giuseppe Maggio, Giacomo Ferrara, Luigi Belpulsi, Simone Carosio, Enrico Oetiker, Marco Stabile, Federico Perrotta, Marco Vivio e lo stesso regista, Alessandro Prete.
di E. M. in Recensioni
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